domenica 24 ottobre 2010

Nuovo percorso Maratona di Firenze (QUARTA PARTE)

                     Prima Parte
                     Seconda parte
                     Terza parte
Spero di non sbagliarmi, ma credo che quest'anno attraversare le Cascine sarà una vera goduria. Certo meglio dell'anno scorso, non me le son godute per nulla.
Eravamo rimasti davanti alla fonte del Narciso, dopo l'inversione a U causata dalla tramvia (gli anni scorsi si andava a diritto infilandosi di filato in centro verso gli ultimi 5 chilometri, quest'anno c'è ancora "un ballino" di chilometri da fare).
Si entra adesso in un viale completamente circondato da tigli e lecci (non entro in dettagli sulle altre specie presenti nel parco e sulla loro distribuzione sennò ci fo buio): Viale della Catena, dove si completa il tredicesimo chilometro.
Viale della Catena, visto da Viale del Narciso
 Spero che entro il giorno della gara il comune pensi a coprire i crateri presenti in questo viale, tutti comunque sul lato sinistro.
Dopo il breve Viale della Tinaia si entra nel grande Viale degli Olmi. Sulla sinistra si trova il secondo ippodromo del parco, l'Ippodromo delle Cascine. Sulla destra invece, dopo la piscina Le Pavoniere, una struttura caratteristica, la Piramide, costruita nel 1796 dall’architetto fiorentino di Ferdinando III Lorena, Giuseppe Manetti, sopra una ghiacciaia preesistente. Il ghiaccio serviva alla conservazione dei prodotti caseari della cascina.



Non sarà la piramide di Roma, però...
Termina qui il quattordicesimo chilometro. Avevamo visto un'inversione a U per evitare la tramvia; ora in qualche modo bisogna scavalcarla. In fondo al viale degli Olmi (dove si incontrano di nuovo i binari) si entra quindi in un giro pesca non molto attraente in verità, che attraverso Piazzale Jefferson, Via del Visarno (dove termina il quindicesimo chilometro) e Via del Fosso Macinante riporta il tracciato subito a valle di Porta al Prato, nel tratto finale di Via Fratelli Rosselli. Qui si incontra l'ultimo residuo delle antiche mura, la torre della serpe.

Aveva una funzione di torre di guardia. A quest'altezza, le mura piegavano ad angolo retto verso l'Arno e proseguivano idealmente sull'altra sponda all'altezza del Torrino di Santa Rosa.
Il percorso evita la tramvia semplicemente passandoci sotto. Questo terzo sottopassaggio ci porta a Ponte alla Vittoria, ponte di grande importanza strategica per la città fin dalla sua costruzione nel 1835.
Il passaggio qua sopra è secondo me un'ulteriore testimonianza dell'importanza sempre maggiore che viene conferita alla maratona: bloccare il traffico interamente sui viali e su questo ponte non è cosa da poco. L'ovvia incognita è come i fiorentini inscatolati nelle auto anche per andare al cesso reagiranno davanti a questo affronto. 
Superato il ponte e affrontate le maledizioni di orde di automobilisti frustrati, si termina il sedicesimo chilometro entrando nella rotonda (in genere, non il 28 novembre!) più trafficata del globo terracqueo, Piazza Taddeo Gaddi da cui si svolta a sinistra entrendo in via della Fonderia. In questa via segnalo dopo un centinaio di metri la presenza sulla sinistra del negozio di Abramo, secondo me il miglior kebabbaro di Firenze, da tenere in seria considerazione per il dopo-gara.
Via della Fonderia senza soluzione di continuità diviene il primo dei Lungarni affrontati dalla corsa, il Lungarno di Santa Rosa. Non cesserà mai di stupirmi il fascino che hanno i lungarni di Firenze. Detto senza retorica.
Vi si fanno tra l'altro incontri meravigliosi. Questo video è tutto da ascoltare e serbare nella memoria.


In fondo a Lungarno Santa Rosa si passa sotto a un arco che affianca il Torrino di Santa Rosa, dove iniziano le vecchie mura dal lato sud dell'Arno dove sono state risparmiate dalla demolizione e restano a circondare il centro storico.   

Il Torrino era una torre di guardia ed è affiancato dal Tabernacolo di Santa Rosa  in cui è conservato un affresco con la Pietà coi santi Giovanni Evagelista e Maria Maddalena attribuita a Ridolfo del Ghirlandaio (inizio XVI secolo).
I lungarni proseguono poi con Lungarno Soderini, da cui partono due ponti: dapprima il relativamente nuovo (1949) Ponte Vespucci, quindi il Ponte alla Carraia.

Ponte alla Carraia è il secondo ponte di Firenze in ordine di costruzione, risalendo al 1218 quando fu detto Ponte Nuovo per distinguerlo dal primo, Ponte Vecchio. E' stato ricostruito più volte a seguito delle alluvioni e della guerra, quando fu ricostruito per l'ultima volta (nel 1948) a cinque arcate e ribattezzato anche ponte gobbo per   l'accentuata curvatura. 
Di fronte al ponte si svolta secco a sinistra per imboccare la lunghissima Via dei Serragli, che ci porta dalla fine del diciassettesimo alla fine del diciottesimo chilometro. All'altezza del numero 44 alzando gli occhi si può vedere la targa che ricorda la nascita dell'inventore del telefono Antonio Meucci proprio in quest'edificio.
Si arriva così in Piazza della Calza di fronte al punto più a sud delle mura, l'imponente Porta Romana.

Giunti di fronte alla porta, si fa una brusca inversione ad angolo acuto per entrare in Via Romana. Qui si trova tra l'altro uno dei quattro ingressi del Giardino di Boboli, detto l'Ingresso di Annalena. Il giardino è una delle cose che chi viene a Firenze non può mancare di vedere.
 
Proseguendo su Via Romana, al numero civico 17 si incontra l'ingresso di un'altra meraviglia, ovvero il Museo della Specola dove si trovano la collezione zoologica e la sezione anatomica del Museo di storia naturale di Firenze, nonchè la Tribuna di Galileo.
Dopo la piccola Piazza San Felice, dove si trova la prima delle colonne di Firenze che si trovano tutte lungo o nelle vicinanze del percorso, si continua a correre in mezzo alle meraviglie entrando in Piazza Pitti. Sulla destra il monumentale Palazzo Pitti, quattrocentesco. La sua costruzione riflette la gara in sfarzo che i rivali dei Medici (i Pitti e gli Strozzi principalmente) fecero per superare la famiglia "regina" della città.
Questa folle corsa portò all'indebitamento irreversibile di entrambe le famiglie e i Pitti furono costretti a cedere proprio ai Medici la residenza nel 1550. Oggi il Palazzo ospita una vasta gamma di musei di grande importanza.


Palazzo pitti e Piazza Pitti
 
                   

 
Il retro di Palazzo Pitti, su Boboli
Si esce da Piazza Pitti e si entra in Via de' Guicciardini. Qui si conclude il diciannovesimo chilometro; siamo quasi a metà e possiamo permetterci di guardare qualche secondo di una delle ultime edizioni, nel passaggio da questa via.


In fondo alla via troviamo le tre torri (Mannelli, Rossi-Cerchi e Obriachi) che controllavano l'accesso a Ponte Vecchio... che ci troviamo di fronte, e sopra il quale passeremo tra una ventina di chilometri... chi corre sopra le 4 ore voltandosi a sinistra potrebbe veder arrivare i primissimi che da Borgo San Jacopo salgono sul ponte di gran carriera. Per adesso, si svolta a destra per fare un breve tratto di Via de' Bardi per poi rientrare nei lungarni.
Entrando in Via de' Bardi si passa sotto un arco: è un tratto del Corridoio Vasariano che sarebbe troppo lungo descrivere, ma è veramente qualcosa di straordinario. Entrando in Lungarno Torrigiani e voltandosi a sinistra si può godere della vista del Corridoio sull'altro lato dell'Arno, insieme a quella sugli Uffizi, prima di esaurire i primi venti chilometri di gara.

Si arriva al Ponte alle Grazie, posto nel punto dove l'Arno è più largo. Costruito nel 1237 a 9 arcate, all'altezza dei piloni si trovavano delle cappelle tra cui quella detta Santa Maria alle Grazie sul primo pilone, da cui il nome del ponte. Fu distrutto dai nazisti in ritirata nel 1944, e ricostruito a 5 arcate nel 1957.

Dopo il ponte si incontra Lungarno Serristori. Nel centro di questo si apre Piazza Poggi, e in questa ritroviamo le mura con la Porta San Niccolò. Siamo sotto a Piazzale Michelangelo; da qui partono le Rampe del Poggi che lo raggiungono.

Porta San Niccolò
Si percorre quindi, svoltando a sinistra, di nuovo Ponte San Niccolò; è l'unico tratto attraversato due volte dal percorso. Dopo il ponte si svolta a destra e si iniziano i Lungarni della sponda nord, iniziando con Lungarno del Tempio, dove si incontra il termine del ventunesimo chilometro e immediatamente dopo la MEZZA MARATONA.

[continua...]

3 commenti:

  1. Altro bellissimo post, stupendo il video relativo alla "memoria" del partigiano; commovente. Poi guarderò tutti gli altri. Grazie Stefano.

    RispondiElimina