domenica 17 ottobre 2010

Nuovo percorso Maratona di Firenze (TERZA PARTE)

     Prima parte 
     Seconda parte










Non so da che lato di Piazza della Libertà passeranno i maratoneti, se si farà il giro della piazza o si taglierà dritto verso viale Lavagnini.
In ogni caso, continua il tratto inedito dei grandi viali, con strada ampia, i corridori sono ancora freschi. Bisogna stare attenti a non esagerare nel ritmo per non pagare dazio molti chilometri dopo.
Ci troviamo nel vertice più settentrionale della vecchia cinta muraria, dove si apriva Porta San Gallo (che permane tuttora nel lato a sud della piazza).

Porta San Gallo nel 1860,
prima della distruzione delle mura

Porta San Gallo oggi
Di fronte alla porta, verso nord, si trova l'Arco di Trionfo, costruito nel 1738 per celebrare l'arrivo dei Lorena dopo l'estinzione dei Medici.

L'Arco di Trionfo visto da Porta San Gallo
Usciti da qualche lato della piazza ci si immette comunque su Viale Spartaco Lavagnini, il viale più largo di Firenze. Si completa il quinto chilometro.
Spartaco Lavagnini fu un grande sindacalista toscano ucciso da un gruppo di squadristi fascisti a Firenze il 27 febbraio 1921.
Arrivando in fondo al viale la visuale si apre gradatamente sulla Fortezza da Basso. Fatta costruire nel Cinquecento dai Medici ad Antonio da Sangallo il Giovane, è uno dei più grandi esempi di architettura militare italiana.
 Venne così descritta nel 1775 da de Sade in occasione del suo viaggio in Italia: "[...] la forteresse Da Basso ou château Saint-Jean-Baptiste. C'est un pentagone régulier avec des bons fossés et un chemin couvert. Il faut voir l'arsenal et la fonderie de canons".
Pianta della Fortezza da Basso
 In realtà la Fortezza ha una pianta di pentagono irregolare il cui lato maggiore, quello rivolto a sud cioè verso il centro storico, è un residuo delle vecchie mura e ingloba un'altra delle porte superstiti, oggi murata, la Porta a Faenza contenuta nel cosiddetto mastio.

Il mastio, visto da Piazza Bambine e Bambini di Beslan
Dal 1967 la Fortezza è la principale struttura del Polo Fieristico di Firenze ed ospita continuamente fiere, feste, congressi, concorsi (storico un concorso per infermieri dell'Azienda Ospedaliera Careggi nel 2000 con 11000 candidati).
La Fortezza è circondata oggi dai Viali di Circonvallazione: il percorso della Maratona prevede il passaggio da Viale Strozzi, di fronte al lato sud, contenente un sottopassaggio che potrebbe rompere il ritmo agli atleti (discesa ripida-ripida risalita).
Il viale prende il nome da Filippo Strozzi, oppositore dei Medici, morto incarcerato dentro la Fortezza da Basso nel 1538.
Oltrepassata la Fortezza, un altro sottopassaggio porta al primo tratto di Viale Fratelli Rosselli (si chiude qui il sesto chilometro), che conduce al Piazzale di Porta al Prato.
Dallo sbocco di via Jacopo da Diacceto, sulla sinistra, il viale è affiancato dalla linea T1 della tramvia, che collega la stazione centrale di Firenze con Scandicci. Innumerevoli le polemiche che hanno accompagnato la costruzione della linea, altre sono in corso e altre ce ne saranno per le linee T2 e T3: la storia infinita fiorentina degli ultimi anni, guarnita da tanto di referendum con quorum mancato.
La tramvia accanto a Porta al Prato
Accanto alla Porta al Prato sorge la Stazione Leopolda, la stazione ferroviaria più antica di Firenze, oggi dismessa e adibita, nell'enorme vano dell'ex officina, agli eventi più disparati.
Di fronte a Porta al Prato il percorso svolta a destra abbandonando i grandi Viali per affrontare il primo tratto di Via del Ponte alle Mosse. Il nome della via deriva dal ponte sul torrente Mugnone dal quale "prendeva le mosse" un palio che si disputava fino al XIX secolo, la Corsa dei Barberi.
Si svolta quindi a sinistra in Via Giovanni Paisiello, dove si incontra il termine del settimo chilometro.
Alla fine di Via Paisiello secca svolta a sinistra in Via delle Cascine, che porta in Piazzale delle Cascine (ottavo chilometro). Sulla destra, la splendida Palazzina Reale settecentesca, sede della Facoltà di Agraria dell'Università di Firenze.
Inizia qui quello che nelle scorse edizioni era il tratto più temuto della maratona, quello all'interno del PARCO DELLE CASCINE. Vi si arrivava infatti al trentesimo chilometro, e sembrava di non uscirne più. I sette chilometri più lunghi della storia. Purtroppo questo tratto è soggetto a stimolare i "bari" che infestano anche questo sport. Facile tagliare infatti da una parte all'altra del parco, risparmiandosi anche diversi chilometri... ma c'è il chip...
Il parco copre una lunghezza di circa 3,5 km, da ponte alla Vittoria a ponte all'Indiano, ed è il campo di allenamento di un gran numero di podisti fiorentini, di ogni livello ed età.
La costruzione del parco delle Cascine ebbe inizio nel 1563 come tenuta agricola di proprietà di Alessandro e Cosimo I de' Medici. Con il passaggio del Granducato di Toscana dai Medici alla famiglia Lorena, il parco assunse sempre più la funzione attuale di luogo di svago.
Da Piazzale delle Cascine si entra nei quasi 2 km di Viale dell'Areonautica, che si distingue per la presenza sulla destra di una cosiddetta Scuola di guerra aerea (si chiama proprio così), che nel 2010 è proprio motivo d'orgoglio, sì. Meglio quindi girarsi a sinistra in questo tratto, il Prato del Quercione è decisamente uno spettacolo più digeribile:

Prato del Quercione visto da Piazzale delle Cascine
Passata la fine del nono chilometro, si incontra sulla destra l'Ippodromo delle Mulina, uno dei due ippodromi presenti nel parco, e sulla sinistra uno dei "luoghi sacri laici" di Firenze, l'Anfiteatro delle Cascine, impagabile luogo di ritrovi e concerti oggi scandalosamente e pretestuosamente sottoutilizzato.

Si arriva cosi al termine del decimo chilometro, in Piazzale dell'Indiano. Il luogo prende il nome dalla presenza del Monumento all'Indiano, il giovane principe Rajaram Chuttraputti di Kolhapur morto a Firenze nel 1870, le cui generi furono sparse qui, alla confluenza di Arno e Mugnone. L'area è sovrastata dal più grande ponte di Firenze, costruito nel 1972, il Ponte all'Indiano.


Monumento all'Indiano



Ponte all'Indiano



                                










Nel filmato, discussioni insaccato-politiche  in piazzale dell'Indiano, col ponte sullo sfondo.


Qui il tracciato fa un'inversione di 180 gradi: iniziano i quasi 2 km di Viale Washington. Il terreno qui testimonia la predilezione dei podisti per le Cascine, essendo segnato ogni 100 metri. Sulla destra, molti meno alberi che in passato, a causa della tromba d'aria abbattutasi sulla zona il 17 giugno di quest'anno. A 500 metri da Piazzale dell'Indiano, sulla destra, sull'argine dell'Arno, un celebre Monumento ai Caduti della Resistenza Toscana.  



Viale Washington sbocca, al termine del dodicesimo chilometro, in Piazzale Kennedy. All'ingresso di questo, sulla sinistra, il Monumento a George Washington. Sulla destra invece la passerella pedonale  che collega le Cascine col quartiere dell'Isolotto, continuamente infestata da motorini col motore acceso... si spera non il giorno della maratona quantomeno.

Si prosegue quindi su Viale Lincoln (qui, per i podisti, il terreno è segnato ogni 50 metri...) fino a che la tramvia non costringe il tracciato a un'altra brusca inversione a U come l'Arno di fronte ad Arezzo; si entra quindi nel breve Viale del Narciso e quindi sul Viale della Catena, parallelo a Viale Lincoln.
Attenzione che su viale Lincoln la strada è a schiena d'asino; conviene quindi correre al centro.
Il Viale del Narciso deve il nome alla Fontana di Narciso qui presente e che ci si trova di fronte al momento dell'inversione; sul davanti, la tavola con la dedica a Narciso.


Come testimonia l'altra iscrizione presente su un lato, si dice che di fronte alla fontana il poeta inglese Percy Bysshe Shelley nel 1819 compose la sua Ode to the west wind.


[continua...]

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