giovedì 31 marzo 2011

Sarò il miracolato numero 69?

Il 29 marzo arriva la notizia: ratificato il miracolo numero 68 a Lourdes.
Alla faccia di chi pensa che il bòn dio sia un castigatore, come il bieco ma astioso De Mattei.
E invece - sostiene la apposita e tempestiva commissione medico-teologica (nove anni dopo il fatto, ché tanto ci vuole a smettere di ridere e darsi un contegno) - il suddetto rag. dio interviene ancora copioso ad aiutare i bisognosi, mandando in avanscoperta la pluripremiata nostra (sua) signora di Lurdsssss, facendo volare le statistiche dell'allegro loco pirenaico alle vertiginose vette di 68 miracolati su oltre trecento milioni di pellegrini in 150 anni, di cui almeno venti milioni di malati.
Cioè circa 1 su 300000, o lo 0.000034%.
Meno di quanto è in grado di pigliare Ferrara alle elezioni quando improvvisa un movimento su battaglie assurde ma retrograde.
E come se non esistesse la regressione spontanea, che è di un caso su 10000 per le patologie tumorali, ad esempio.

















- Giuse', quanto son gli interessi sullo 0.000034%?
- Mah, l'8x1000, credo...
- Gesù...
- Chi??!
- Preghiamo.

Ma bando alla dietrologia più bieca.
Ché anch'io mi sento di avviarmi sulle impervie vie della mistica cattolica.
E HO DECISO che il mio caso merita di essere il numero 69.
Ora, mica che un miracolo vien ratificato così, alla sanfasò. Se ci mettono nove anni, e qualche volta di più, la procedura sarà rigorosa e i criteri fissati con precisione. I principi fondanti da cui può partire il processo descritto nel link sono l'incurabilità del male per la scienza medica e il legame della guarigione con Lourdes, tale da far supporre l'intercessione (!) di ns. signora del medesimo.
Et voilà:




Così afferma unanime la scienza medica, mica Luciano Onder.
Ecco, nei giorni scorsi avevo un brutto raffreddore, e si dà il caso che mi stessi riguardando un'ampia sintesi del Tour de France del 1996, uno dei più emozionanti che io ricordi. Uno dei punti clou, la vittoria di Bjarne Riis nell'arrivo in salita di Lourdes-Hautacam. Vedevo la crisi del grande Miguel Indurain... e nel frattempo gocciolavo, e garantisco che Nostra Signora di Lourdes è stata oggetto delle mie più sentite invocazioni.
Ora sto bene, certamente in virtù della sua benigna intercessione.
Perciò stimata commissione forza, al lavoro.
Il numero 69 (!) dev'esser mio!
Che con la vostra lentezza, sai quante reincarnazioni, per attendere il numero 666. Che mica si può essere miracolati qualunque.

P.S.: ci metto un amichevolissimo link per ragioni di copyright (o copyleft, boh), ma l'etimologia di Lourdes... quale sarà? Visto che anche il francese deriva dal latino, mi vien da dire NOMEN OMEN... sempre sia lordato.


domenica 27 marzo 2011

Ricognizione à la Davide Cassani

Se c'è una cosa che non ho mai capito è l'usanza dello STRUSCIO, ovvero l'abitudine di invadere le vie centrali e supposte più scic delle città nei giorni festivi e assimilati, senza peraltro il minimo scopo apparente.
A Firenze le vie tacitamente dedicate alla bizzarra ma stolida usanza sono Via Calzaiuoli e tutto l'asse che da ponte Vecchio arriva fino a Piazza San Giovanni, coinvolgente Por S.Maria, via Calimala, piazza della Repubblica e Via Roma.
Capita nei giorni stabiliti allora che alla massa dei turisti che guardano la città solo attraverso un obiettivo fotografico si mischi questa folla di gente oziosa ma scioperata, che rimbalza dai caffèi a cinqueuri di Paszkowki ai conigelato sintetici ma radiattivi, e che si sbizzarrisce in commenti sempre fantasiosi tipo uh cara guarda bravo il madonnaro (è lo stesso di sempre che ti estorce i soliti du' euri) o in iniziative di gran pregnanza sociale tipo caro si va a vede' l'Arno (che è il solito rivo motoso di sempre color fecaloide con le stesse nutrie anabolizzate che hai visto mille volte). Ma si vede gli ci piace così.

Transumanza dei mufloni in Via Por S.Maria
Perché dico questo, perché oggi non avendo a mia volta una cippalippa nulla da fare son migrato con sapiente scelta di tempo verso il centro bicimunito, per la ricognizione del percorso della splendida Vivicittà - Firenze Half Marathon di domenica prossima, un po' come fa la vecchia gloria Cassani per le tappe del giro d'Italia arrancando su quelle salite affiancato da ospiti prestidigitosissimi che anche se non hanno mai inforcato una bicicletta in vita loro gli danno sempre delle paste che la metà avanza. Il buon Davide condisce la descrizione del percorso con aneddoti tratti dalla storia del ciclismo e dalla sua carriera tipo qui passai in maglia verde di miglior scalatore ma arrivai ultimo dopo l'autoambulanza; pensavo di far così anch'io con una telecamerina commentando tipo ecco qui è dove mi prese lo strizzone potente nella gara dell'anno scorso, ma poi ho rinunciato.
In compenso son passato attraverso lo strusciopiùsfrenato, con gran difficoltà.
Percorso del Vivicittà, no dello struscio
In realtà il percorso lo conosco ovviamente a menadito, son due giri del tracciato rosso nella foto sopra; quello che volevo rivedere è lo stato del fondo stradale che è quello che rende molto dura questa gara. Certi tratti sono inquietanti.
Allora: si parte e s'arriva in piazza S.Croce, in uno scenario da favola. Dopo la partenza, ci si illude con l'asfalto perfetto di Corso dei Tintori, poi si entra in zona di pieno struscio e il fondo si fa TRISTO attraversando Piazza della Signoria, Via Calzaiuoli, Piazza  Duomo e Piazza san Giovanni e poi la tristemente orenda Piazza della Repubblica.
Piazza della Signoria - l'anno scorso si corse in queste condizioni
Via Calzaiuoli - c'è più bùe che lastroni
Piazza della Repubblica coi suoi inutili palazzoni e il suo fondo da galera
Da qui un bel po' di chilometri con asfalto abbastanza buono, tranne brevissimi tratti. Dal chilometro 8.5 fino poco oltre il decimo, inizia invece una grattugia stradale veramente tosta, da Ponte santa Trinita, passando poi per Ponte Vecchio, Via dei Bardi, Via dei Renai, Via san Niccolò. Al secondo giro, con quasi venti chilometri nelle gambe, ci sarà da divertirsi.
uscendo da Ponte S.Trinita... 
Ponte Vecchio. Il fondo è brutto, ma sempre meglio dei negozi
Via dei Renai, novembre 1966. Il fondo è migliorato di poco.
Via S.Niccolò. In fondo si svolta a sx, prima della porta, e si ritrova l'asfalto.
Finito il tratto infernale, si attraversa Ponte alle Grazie e ci si ributta verso piazza della Signoria, al primo giro, e verso l'arrivo di Piazza S.Croce, se al secondo.
Fondo e piazza della Repubblica a parte, percorso meraviglioso. E quest'anno lo si affronterà col sole, dopo i diluvi dell'anno scorso e della maratona di novembre. Fantastico, un vedo l'ora. Obiettivo: sotto gli 80 minuti (!!). Almeno ci si prova, nonostante la difficoltà del tracciato.


lunedì 21 marzo 2011

Si migliora a piccoli passi... con Satana.

Ieri era il giorno della Maratona di Roma, e i complimenti vanno tutti a chi l'ha corsa, a chi l'ha finita, a chi ha fatto grandi prestazioni (vedi alla voce RB, ad esempio).
A me è venuto un attimo di rimpianto... ma l'ho ributtato nel gozzo alla svelta, lanciandomi a mia volta in una bella gara.
Pistoia fa da cornice alla Mezza Maratona di ieri. Naturalmente il confronto con la città eterna è impietoso, a cominciare dalla partenza e dall'arrivo. Vuoi mettere un bel vialone di una zona industriale al posto dei Fori Imperiali, e dei sontuosi capannoni a vicariare il Colosseo e il Vittoriano? Per il resto qualche scorcio interessante nel percorso si trova, tipo piazza del Duomo (dove son riuscito a sbagliare strada, richiamato dalle soavi grida dei beceri ma sgraziati autoctoni), ma soprattutto lo sfondo delle cime appenniniche pistoiesi, tra le più belle del centro Italia.
Fior di uomini devono i loro natali a Pistoia.
Ma anche fior di patologie.
Questa RAGADE piantata nel culo della democrazia, ad esempio, ebbe la disgraziata idea di venirvi al mondo svariatissimi anni fa, fra un mese saranno novantadue. Ebbe poi l'idea di farsi la villa a un tiro di sputo dal paese dove ho avuto la residenza per più di dieci anni, senza che io sia mai riuscito a completarlo, quel tiro di sputo in piena arcata gengivale. Sono frustrazioni che non si dimenticano.
Ma bando ai rami secchi avvizziti.
Fior di uomini, si diceva.
Come Silvano Fedi, anarchico e partigiano tanto caro ai pistoiesi che gli hanno dedicato la via centrale della città. La sua storia però è "macchiata" da una breve collaborazione proprio col fascista Gelli, che come si legge nella biografia di Fedi su Resistenzatoscana.it, trovò così il modo di salvar la pelle di fronte all'avanzata alleata. Eh, poteva cambiare un pezzo di storia anche recente di questo paese, una storia fatta di falsi maestri, apprendisti muratori ma professionisti del palazzinarismo prima, della merdovisione poi e dell'inganno sempre. E non solo questo, chiaramente.
Vabbé, di Silvano Fedi oggi rimane anche il nome della società podistica con più tesserati in Toscana, la gloriosa Silvano Fedi di Pistoia appunto, che spicca in tutte le gare per il colore rosso intenso delle sue maglie, e come poteva essere altrimenti.
A Pistoia è legato anche il nome di uno dei nostri maggiori vati, Giosuè Carducci, lucchese, che si trasferì a Pistoia venticinquenne per insegnare in un liceo. Tutti conoscono Pianto antico o San Martino. Meno conosciuta è l'inno A Satana, composto forse proprio a Pistoia. Satana era per i reazionari il simbolo della modernità, da condannare in tutte le sue forme. E' dello stesso periodo l'orribile Sillabo del vergognoso PIO IX.
Carducci rovescia in positivo la figura di Satana (è appunto un SIMBOLO, non si accusi il Carducci di satanismo, ch'egli era un laico intelligente e sapeva distinguere la mitologia - dio e satana - dalla realtà) facendone il simbolo degli aspetti più positivi della vita, e di scienza, ragione e progresso contrapposti all'oscurantismo e al dogmatismo. Da brividi.
[...]
A te disfrenasi
Il verso ardito,
Te invoco, o Satana,
Re del convito.
Via l'aspersorio,
Prete, e il tuo metro!
No, prete! Satana
Non torna indietro!

[...]
Salute, o Satana
O ribellione
O forza vindice
De la ragione!
Sacri a te salgano
Gl'incensi e i voti!
Hai vinto il Geova
De i sacerdoti.


Ma ora parliamo un po' di questa gara. Fin dalle prime luci dell'alba, un vento piuttosto teso sferza la pianura toscana. Diverrà decisamente forte, da est-nordest, da metà gara in poi.
Come detto la lochescion della partenza/arrivo lascia molto a desiderare, in compenso gli spazi sono belli ampi e l'organizzazione del CAI Pistoia è ottima.
Mi metto quasi davanti al folto gruppo (gli arrivati saranno sui 650) e in partenza il Satana della ragione del Carducci mi assiste: ché infatti riesco a tirare il freno a mano ed evitare la solita partenza alla morte (3 e 53 il primo chilometro). Il primo giro va via tranquillo (inzomma, tranquillo... 19'02" ai 5 chilometri, 37'54" ai 10 al mio garmin, 38'07" secondo la questura ma secondo me avevan misurato male, in tanti abbiamo rilevato distanze eccessive col satellitare). Tranquillo perché il vento era contenuto. Ma all'inizio del secondo giro, eolo entra in gioco e volta le carte, i rettilinei controvento son duri, ce ne sono un paio in leggera salita... e poi il ventesimo chilometro contro un MURO d'aria tesa, come è evidente dai tempi.

Alla fine il tempo ufficiale sarà 1ora 21 e 16, media 3 e 51 scarsi, 48° posto di categoria. Ottimo viste le condizioni, primato personale per 8 secondi. Un piccolo passo, ma non voglio stare a pensare come poteva andare senza vento, senza quello e quell'altro... ottimo così.
Questo il corposo e poderoso premio portato a casa:
Questa invece è Gloria Marconi, 43 anni, ieri seconda. Venisteci anche voi a correre, invece di stare a guarda' valentin o'rossi.


sabato 19 marzo 2011

Sciagure umane

"E' scientificamente vero che senza l'energia nucleare il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti, non sopravviverà".
Giuro, l'ha detto sul serio.
"petrolio, carbone e gas hanno i decenni contati"
Invece uranio e plutonio ce n'è a sfare
"stiamo avvicinandoci ai 7 miliardi di persone sulla Terra, con consumi sempre maggiori di energia" 
Ecco. Invece di pensare a ridurre gli sprechi, si pensa a produrre più energia a prescindere. Può chi parla così non avere interessi in ballo, o in alternativa essere sano di mente?
"le rinnovabili hanno grandi potenzialità, ma per alcune non abbiamo le tecnologie che rendano accessibili i costi di trasformazione e globalmente non sono sfruttabili in modo tale da assicurare la copertura del fabbisogno"
Che lungimiranza. Meglio pensare al nucleare, che oltre a essere una follia sarebbe operativo fra decenni.
"La scelta dell'energia nucleare è dunque inevitabile"
VAFFANCULO.

 




















Qui l'articolo di Repubblica.it. 
Qui, qui e qui i millanta finanziatori della Fondazione Veronesi. Ci sono presenze interessanti e inquietanti, a guardar bene. 
Può essere equilibrato un manager così?

lunedì 14 marzo 2011

Basta pioggia, plìs

Lo so che sono ben altri i problemi del mondo.
Ma il lunedì un angolo della mente è occupato a rivedere la gara della domenica, se c'è stata, e allora lo ripeto: basta pioggia.
Oh, a volte è bello correre sotto l'acqua battente. Siamo o non siamo fatti in gran parte d'acqua, è o non è nell'acqua che si è originata la vita su questo granello di universo? 
Però mica sempre, e mica in gara. Pioggia insistente, ok, impermeabile smanicato, cappellino e via, in un parco chiuso al traffico oppure affiancati ai tanti smoccolanti nelle scatolacce di latta. Ogni tanto è rigenerante.
Ma in gara no, 'un mi rigenera proprio nulla.
Dopo poco, ho le gambe intirizzite, non son proprio fatto per correre veloce con l'acqua. Le mie gomme sono slick per definizione.
Tipo ieri.
La Strapazza, corsa di 10 km tondi tondi nel piangente (per la pioggia, ma anche perché ha poco da ride') paese di Lastra a Signa, 10 km da Firenze.
Oltre all'acqua battente, un percorso che si snoda dallo stadio a deprimenti zone industriali e ritorno, fatto due volte per rimirar meglio i capannoni. Pubblicità palese, forse per farti evitare meglio le relative aziende.
Il percorso è comunque veloce, e io volevo sfruttarlo, se non altro per battere il personale di 37.31 sui 10 km. 
Invece, dopo 2 km ben fatti, il ghiaccio mi blocca e il ritmo si alza. Chiudo in 37.50, rimandando a domenica prossima le intenzioni bellicose.











Ora, una bella settimana di scarico e di macumbe anti-nembo.


giovedì 10 marzo 2011

Mario, perdona loro...

...ma anche NO, perchè quello che fanno lo sanno benissimo: hanno aspettato che il Maestro fosse bello che decomposto (che Tognazzi, Noiret, Celi, Del Prete e Montagnani erano da tempo inoffensivi), e hanno partorito, da bravi saprofiti incapaci privi di idee e di talento, questa vaccata.


Ora, lo so che un bisognerebbe criticare qualcosa prima di averla vista, ma qualcuno per caso andrebbe a priori ad ascoltare The Wall eseguito da Le Vibrazioni? Ecco.
Boicottaggio.
E tutta Firenze (e spero non solo) ha lo scaracchio in canna, sappiatelo.


De Sica... ovvediamo se ti riesce. Mavvainerculo, vai.

 

lunedì 7 marzo 2011

Variazione sul tema: culo come la faccia.

Ieri mattina, durante il sabba tenutosi come ogni domenica fra Ladispoli e Zagarolo, sua umidità il geom. Papa ha lanciato un fiero monito verso chi costruisce la sua esistenza "sulle sabbie delle ideologie, del potere, del successo e del denaro".


Se ha dell'emorroidi di 4° stadio così anche dietro, poveròmo...

Emorroidopessi. Una possibile soluzione.

venerdì 4 marzo 2011

La Cassazione "stabilisce" l'ovvio...

... ma di questi tempi, lasciamoglielo stabilire, ok?




Qui si parla della sentenza. Nel mondo civile sarebbe un'ovvia prassi.
Nell'Italia degli scudi fiscali, del rifinanziamento di ipocrite "missioni di pace", delle trote che sguazzano nelle fogne dei consigli regionali a dodicimilaeurialmese, si rende necessario che la suprema Corte intervenga per sancire che "la considerazione della salute del paziente deve sempre prevalere sui criteri di economicità richiesti dalle direttive interne".
Grazie al cazzo, direbbe uno in vacanza da Plutone, o un bimbo quattrenne tenuto isolato dai miasmi di questa società malata.
Lavorando in un ospedale, a volte mi sembra che a conti fatti dai tempi della Mutua, cambiando i princìpi su cui si basa la sanità, non sia cambiato nulla.
E' l'Aziendalizzazione, folks.
Sono i DRG.
(occhio, cliccare solo se di stomaco peloso. La Sanità funziona così, sapestelo).


martedì 1 marzo 2011

Come disse Guzzanti: la parcondicio è una bestemmia venuta male.

L'intenso primo piano
Nel servizio televisivo pubblico di un paese in cui, con la completa indifferenza di Amnesty, Bruno Vespa va in onda da vent'anni per quattro sere a settimana monopolizzando di fatto l'approfondimento giornalistico della rete "ammiraglia", e in cui Giuliano Ferrara (nella foto Ansa/Orfei) si appresta ad apporre le terga nello spazio che fu di Enzo Biagi, in commissione di Vigilanza Rai il relatore di maggioranza Alessio Butti (nella foto Ansa/D'Artagnan) ha illustrato la modifica alla bozza sulla Par Condicio (qui si parla della precedente versione).




Insomma, finalmente attuata la porc..., no, la parcondicio: nei giorni di martedì e giovedì alle bieche conduzioni di Floris e Santoro potrà sostituirsi ogni due setimane la soave eloquenza d'un Antonio Socci detto Soccmèl (occhio, la caratteristica di questo bipede è quella di nutrirsi periodicamente di carne di sciacallo, che gli occlude l'intestino. Inevitabile quindi l'emissione per via orale di materiale fecaloide. Talvolta da questo materiale si ricava inchiostro. Quindi leggete pure quest'ultima lurida produzione, inorridite, ma NON stampate e non diffondete).
Sulla scia di questa splendida pensata, la parcondicio si appresta a invadere altri campi della convivenza civile.
Ad esempio avremo finalmente esercizi commerciali gestiti da esercenti di diversa estrazione culturale.
Via libera quindi all'alternanza settimanale macelleria/ortolano, profumeria/ferramenta, pasticceria/erboristeria, e chi più ne ha più ne metta, e chi se ne frega delle enormi spese di trasformazione periodica di un negozio in un altro, tanto paghi TE.
Ma a pensarci bene la cosa può essere sfruttata per notevoli migliorie.
Ad esempio negli stadi, una volta al mese al posto della partita largo al raduno del circolo bocciofilo.
Le sedi di Comunione e Liberazione dovranno cedere periodicamente l'uso dei locali ai più vicini circoli ARCIgay/ARCIlesbica.
E in alternanza con Minzolini, alla direzione del Tg1 dovrà essere prevista la presenza di un giornalista.