Un tal Joanne Maria Pini, docente di armonia (!) al conservatorio di Milano, si è lasciato andare nei giorni scorsi a considerazioni degne di un Himmler tirando in ballo addirittura l'eugenetica.
A questo degno rappresentante della "cultura" risponde dalla prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi una giovane affetta da atrofia muscolare spinale.
Da leggere trattenendo il fiato.
Mi chiamo Anita Pallara e sono
una ragazza di 21 anni affetta
da atrofia muscolare spinale, una
malattia neurodegenerativa e totalmente
invalidante. In parole
povere, sono handicappata. Mi
rivolgo al professor Joanne Maria
Pini che vorrebbe buttare me e
quelli come me dalla Rupe Tarpea:
la disabilità non è un valore
aggiunto, non è proprio un valore.
È solo una condizione. Non
voglio parlare di solidarietà e
nemmeno di sensibilità. Io parlo
di diritti. Il diritto all’istr uzione
ce lo garantisce la Costituzione.
Le sue parole, professore, sono
vergognose, pericolose, razziste
e illegali. Ma che valore ha tutto
ciò nel nostro Paese? A parte le
ovvie reazioni di sdegno e le condanne
morali, quale sarà la conseguenza
reale ? A voi tanti che
parlate di “selezione genetica”: io
non sono disposta a subire questa
ignoranza nel 2010. Se non ci saranno
delle forti prese di posizione
da parte delle istituzioni e dei
media, io mi recherò alla Prefettura
di Bari e consegnerò la mia
carta d’identità e il mio passaporto,
rifiutando così la cittadinanza
italiana. Non posso essere cittadina
di uno Stato di questo tipo.
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