venerdì 12 novembre 2010

Nuovo percorso Maratona di Firenze (SESTA PARTE)


Siamo così virtualmente penetrati all'interno delle mura. E qui iniziano i problemi della guida (io) a descrivere tutto il descrivibile di questi ultimi nove chilometri, e inizieranno i problemi dei runners (sempre, tra gli altri, io) a rendersi conto di quello che gli scorre intorno a incorniciare la loro fatica.
Si entra dunque in centro tramite Via dell'Agnolo, dove con Agnolo si intende San Michele Arcangelo. Storicamente via popolaresca per eccellenza, era abitata da poveri e piena di botteghe di lavoratori umili scartati dalle Arti. Numerose oggi le testimonianze della fede popolare, con numerosi Tabernacoli con crocifissi, madonne, annunciazioni.
Nella prima parte della via, sulla sinistra si trova l'ex convento delle Murate (il nome non allude a donne stitiche ma alle "recluse volontarie" che vi si trasferirono dalle loro celle sul Ponte Rubaconte). Il convento fu restaurato e trasformato in carcere nel 1845 ed è tristemente noto per essere stato centro di tortura di prigionieri politici e partigiani durante l'occupazione nazifascista.

Lo spazio restaurato da Renzo Piano

l'ex carcere delle Murate















L'area è stata restaurata a partire dal 2001 e trasformata in un'area residenziale, commerciale e dedicata alla cultura.
Più avanti, sulla destra, l'ex monastero di Santa Verdiana, che oggi ospita la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di firenze. Qui si svolta a destra appunto nella  breve  Via di santa Verdiana che sfocia in Piazza Ghiberti. Qui ogni giorno tranne i festivi si svolge uno dei più importanti mercati fiorentini, il Mercato di Sant'Ambrogio.
Lorenzo Ghiberti fu grande protagonista del Rinascimento fiorentino. Tra le sue opere maggiori, la porta nord (che ci troviamo di fronte al trentaseiesimo chilometro, arrivando da Via dei Martelli) e la porta est, detta porta del paradiso (quella che guarda il Duomo) del Battistero di San Giovanni, nonchè tre statue (San Giovanni Battista, San Matteo e Santo Stefano) per altrettante nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele (via dei Calzaiuoli, quarantesimo chilometro).

Porta del paradiso


San Giovanni battista, Orsanmichele

I sampietrini in Por S. Maria, km 39

Da piazza Ghiberti procedendo in linea retta si entra in Via della Mattonaia, e qui iniziano i problemi per così dire "di appoggio" vista la sconnessione del fondo, che è una caratteristica di questi ultimi chilometri (ma non è così pronunciata come, ad esempio,  negli ultimi chilometri della Maratona di Roma). I tratti più difficili vanno da qui all'inizio di Via della Colonna, poi Via Ricasoli, Piazza S. Giovanni, Piazza della Repubblica e poi da Borgo S.Jacopo fino all'inizio di Via del Proconsolo.








La "Mattonaia" era in origine un'area di campi e orti a ridosso delle mura, al centro della quale sorgeva la residenza della famiglia Guardi ("il giardino dei Guardi"), come si riscontra anche per altre residenze sorgenti in aree verdi (ad esempio la residenza dei Rucellai negli Orti Oricellari). Vicino a questa sorse il Monastero di S. Teresa d'Avila nel 1628, oggi adibito ad altri usi; è facilmente individuabile dalla via.
A metà via della Mattonaia si svolta a sinistra in Via Giovanbattista Niccolini che si apre su Piazza Massimo d'Azeglio quando si chiude il trentaquattresimo chilometro. Si percorre il lato sud di questa grande piazza, costruita nel 1865 nell'area corrispondente ai vecchi Orti della Mattonaia.
Entrando in piazza, voltandosi sulla sinistra si può ammirare l'imponente Sinagoga, che ha il suo ingresso in una via laterale. Su un angolo della piazza, un altro dei tanti monumenti ai caduti della Resistenza che si trovano in città, quello a Luigi Morandi, Italo Piccagli ed Enrico Bocci, trucidati il 7 giugno 1944, che hanno altrettante vie loro dedicate nella parte nord-ovest della città.



Cupola della Sinagoga, vista da Piazza D'Azeglio
 
















Via della Colonna, vista
da Piazza D'Azeglio

Il lato sud di piazza D'Azeglio si continua con Via della Colonna; su una via laterale troviamo uno dei teatri più antichi d'Italia, lo splendido teatro della Pergola. Chi viene da fuori Firenze e sta qualche giorno potrebbe giovarsi delle repliche de La Bisbetica Domata da Shakespeare che iniziano martedì 30 (e forse ne approfitto anch'io: il programma prevede se riesco cena da strabuzzo con briaca da orso la domenica sera, collasso lunedì visto che ho preso ferie e per il martedì qualcosa del genere sarebbe l'ideale).
Dopo via della Pergola, Via della Colonna si restringe decisamente ma ciò quasi al trentacinquesimo km non dovrebbe crear problemi di traffico al gruppo! In fondo alla via si passa entro una galleria che si apre verso una delle piazze per me più belle d'Italia: Piazza Santissima Annunziata. Occhio perchè qui il fondo è sconnesso, ma vale veramente la pena guardarsi intorno e magari tornare con calma e godersela. Entrando in piazza, alla nostra destra l'ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Alla nostra sinistra lo Spedale degli Innocenti, il primo orfanotrofio d'Europa edificato dal 1421 su progetto di Filippo Brunelleschi. Di fronte a questo, un altro edificio che ne è una copia abbastanza fedele, la Loggia dei servi di Maria. Alla nostra destra troviamo invece la Basilica della Santissima Annunziata, chiesa che anche un eretico come me sa apprezzare, un po' come Santa Croce, per gli innumerevoli capolavori che vi sono conservati e per il gran numero di grandi artisti che vi lavorarono. Distogliendo lo sguardo, proprio di fronte alla Basilica, sul lato sud si può godere della vista della cupola del Duomo che si scorge in fondo a Via dei Servi, che da qui parte. In mezzo alla piazza, 3 statue: di fronte a via dei Servi, la statua equestre di Ferdinando I de' Medici; ai lati e più spostate verso la Basilica, le due Fontane dei mostri marini.
Numerosi gli eventi specialmente musicali ospitati nella piazza, oggi purtroppo più di rado che in passato: storico un concerto nel giugno '89, all'indomani degli eventi di piazza Tien an men, con Litfiba e CCCP. Eh, altri tempi.

Lato sud della piazza: la cupola in mezzo ai
palazzi settecenteschi

Tra le tante feste, spesso religiose, che hanno come fulcro questa piazza cito solo la Festa della rificolona per il solo gretto motivo che viene celebrata solo nelle città di Firenze, dove vivo, e di San Giovanni Valdarno, dove son nato (ho sempre pensato tra l'altro che fosse dedicata a San Giovanni, patrono di entrambe, ma pare che non c'entri  proprio di pe'nulla. Si vede quanto m'ha sempre interessato!).


Piazza SS.Annunziata, dall'angolo sud della
Loggia dei Servi di Maria

Abbandoniamo piazza SS. Annunziata per gettarci, attraverso la breve Via Cesare Battisti, in un'altra bella piazza, la quattrocentesca Piazza San Marco, che tuttavia abbandoniamo rapidamente svoltando a sinistra verso il Duomo. Giusto il tempo per voltarsi un attimo a destra, dove troviamo la Basilica di San Marco con l'annesso Museo Nazionale di San Marco, mentre fa angolo con via Battisti il Rettorato dell'Università degli Studi di Firenze. La statua al centro della piazza è dedicata al generale Manfredo Fanti (quello del viale attorno allo stadio).
Si svolta a sinistra, si diceva. Sull'angolo con via Battisti, l'Accademia di Belle Arti, nata nel cinquecento, fa da ideale anticamera a Via Ricasoli e a tutto ciò che seguirà. 
Qui accanto vediamo proprio l'Accademia; di fronte a noi via Ricasoli e se si guarda bene, ma bene bene, in fondo si individua la sagoma del Campanile di Giotto.
Via Ricasoli è strada per eccellenza dedicata alla cultura: oltre all'Accademia,  vi ha sede uno dei Conservatori più antichi d'Italia, oltre al teatro Niccolini, al momento chiuso (dal 2007) per ristrutturazione. Parallelamente, la caratterizza un fiorire di botteghe di materiale per le "belle arti" e di strumenti musicali che è un piacere visitare anche per gli ignoranti pesi in tecnica musicale e con l'artrite concettuale per le arti figurative come il sottoscritto. Impossibile poi dimenticare la presenza, in uno spiazzo all'incrocio con Via degli Alfani, dell'ingresso della Galleria dell'Accademia, famosa per la presenza dell'originale del David di Michelangelo, ma da visitare per cento altri motivi (io manco di farlo da quand'ero bimbetto, e a ciò va posto rimedio!).

Un inciso: mentre scrivo, oggi 12 novembre 2010, la Galleria sarà chiusa. Va in scena infatti lo sciopero della cultura promosso da Federcultura contro gli effetti sulla cultura italiana dei vergognosi tagli contenuti nella Legge finanziaria (L. 122/2010).

Immagino che nel medesimo slargo sarà sistemato il ristoro del trentacinquesimo chilometro, che si conclude qui. Inutile sottolineare l'importanza di questo momento per la gara (io ho dovuto fare una breve sosta sia l'anno scorso - era in Viale Washington alle Cascine - che quest'anno alla maratona di Roma - Largo Argentina. Quest'anno 'un ne voglio sape'...).
Mentre il Duomo si staglia sempre più imponente di fronte a noi, noi timorosi lo dribbliamo svoltando a destra in Via de' Pucci e da qui a sinistra in Via de' Martelli, strada che da un po' il comune ha chiuso al traffico insieme a una grossa fetta di centro storico, suscitando compòsite reazioni in città.
La strada è breve; la vista che ci troviamo davanti è il lato nord con la già vista porta nord del Battistero di S. Giovanni (in realtà come si vede in foto, presa proprio dallo sbocco di via dei Martelli, il percorso incoccia il lato di nord-est dell'ottagono del Battistero). Appena entrati in Piazza San Giovanni ci attende la brutta sorpresa del fondo stradale forse peggiore del tracciato, che dopo tanti chilometri non è una goduria, ma la storia non si critica (in questo caso). Si fa un'ampia curva a destra, si scansa la Colonna di San Zanobi e ci troviamo alla nostra sinistra il lato ovest, che ospita l'abside, e alla nostra destra il Palazzo Arcivescovile 
Piazza S. Giovanni; sulla destra il Palazzo Arcivescovile;
in fondo l'ingresso di Via Roma










Si sa, a Firenze corrono in tantissimi provenienti da fuori regione. Eccone qui uno che... ricominciava da qui, in questa piazza, tre anni prima della prima edizione.

E l'emozione di risentire la sua voce mi impedisce per il momento di andare avanti.

[continua...]

5 commenti:

  1. Altra ottima descrizione turistico sportiva della parte finale della maratona. Molto, molto interessante.

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  2. Straordinario, mi piace questo modo di raccontare la corsa come fossi una guida turistica. Ho visitato Firenze almeno tre volte e mi hai fatto tornare voglia di ritornarci...certo io passerei per quelle strade molto più lentamente di te. ;-)

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  3. Un capolavoro, il film intendo. Ma anche la tua descrizione di firenze non è male!

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  4. Ma sai che sei un cicerone sopraffino? Io a Firenze (eresia delle eresie) non ci sono (ancora) mai stata... E quindi leggendo il tuo post è un po' come se mi ci avessi portato in giro per un po'... Grazie! (Anche per Massimo che teoricamente non dovrebbe esserci più, ma invece c'è ancora e ci sarà sempre)

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  5. Daniele, Karim... grazie, amici runners.

    Antonio... grazie, asseconda la voglia...

    Vaniglia... eretica! pentiti... Firenze è in attesa.

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