sabato 31 dicembre 2011

Ripresa di fine anno

Fine anno col botto.
Cioè, con un po' di ottimismo.
Per quanto riguarda la corsa, quantomeno.
Ieri ho superato i 5 km consecutivi, per la prima volta dopo un mese e mezzo di stop, senza fastidio al ginocchio.
6 km totali. All'ultimo, con accelerazione finale e chiuso in 4 minuti e 21, mi sembrava di volare.
Potenza del Relativismo, alla faccia di Beppe 16, di Prada vestito, e delle sue crociateE alla faccia anche di chi sostiene che bisogna crescere sempre e comunque.
Chiudo l'anno con 2890 km corsi all'attivo, quasi tutti fino al 10 novembre, giorno dello stop, e il primo sotto-le-tre-ore in maratona. Per il 2012 nessun obiettivo programmato al momento, se non quello (e ti par poco) di star bene fisicamente. Poi si vedrà.
Sempre ieri m'è capitata sottocchio la seguente perla. Il titolo direbbe già tutto. Ma va ascoltata dall'inizio alla fine. Bisogna vomitare, se necessario. E bisogna farsi quest'augurio. Che il nuovo anno veda la scomparsa di cloache simili, portate via in un fiume di merda. Similia similibus solvuntur. Ma più delle cloache medesime, i miasmi che lasciano.
Buon 2012.
 

martedì 29 novembre 2011

Suicidio assistito. Lucio Magri, 1932-2011


Sono sempre più convinto che, nell'ipotesi (al momento assurda, ma chissà) di trovare insostenibile il continuare a vivere, per qualsivoglia motivo, me ne andrei anch'io in Svizzera, dove non sei un criminale se pensi di poter decidere della tua vita. E dove il suicidio assistito è normale, umana prassi, se pur con tutte le precauzioni del caso.
Magari vorrei avere accanto qualcuno cui voglio bene, con cui bere un ultimo bicchiere (o magari farmelo iniettare in vena), invece che un qualsiasi medico, magari pure obiettore.
E poi le ceneri le farei riportare indietro, e spargere sugli argini dell'Arno.


Ciao, Lucio.
Numero 1 - 28 aprile 1971
 
 

giovedì 24 novembre 2011

"Se l'abito non fa il monaco, il latticino fa lo Stato"

"Se esiste il Grana Padano, vuol dire che esiste la Padania".
Gianluca Buonanno, Lega Nord, deputato della Repubblica.

QUI si può ascoltare l'intera analisi geo-gastro-linguistica.
 Non fa una piega.
Infatti, 3 anni fa, lo statista scopre l'esistenza del PECORINO ROMANO.
"Cazzo, vuoi vedere che esiste Roma??!"
Ed è andato a verificare, mantenuto in Parlamento da noi stronzi.

(Finirà la pacchia, maledetti) 

martedì 15 novembre 2011

STOP

Il calendario recita -12 alla maratona di Firenze, ed è sicuramente preciso, ma non ineluttabile quanto il titolo del post.
STOP, tocca fermarsi. Non me lo chiedono l'Europa o le borse, ma un qualcosa di ancora più complesso, il ginocchio umano.
Ieri fisiatra e fisioterapista, in rapida successione. M'hanno affascinato, niente da dire. Ti si mettono lì e ti si fissano immobili a guardarti le gambe in tutte le posizioni, e poi la sentenza, tipo eh sì la rotula destra è spostata in senso mediale di un bel unmillimetrovirgoladue.
Col cazzo che li sfidi a biliardo, due così.
Che poi ti immagineresti l'asse coscia-gamba come la leva di primo genere che si studiava in fisica alle medie, e nella coscia i muscoli tiratore in su e in giù, e spostatore in qua e in là. Una sega. Vasto mediale, semitendinoso, muscolo gracile (che è un nome azzeccato, neanche l'avesse inventato Fassino), otturatore, e poi supercazzolatore del ginocchio e stocazzolatore del pèrone marcio appestato. E tutti che si incrociano e incastrano coi loro tendini nel ginocchio, in un puttanaio che, dice, col movimento ripetitivo della corsa può infiammarsi in certi punti sensibili, come la famigerata bandelletta ileotibiale.
Che è un cazzettino insignificante che pare messo lì a giustificare l'esistenza della omonima sindrome, o "ginocchio del corridore".
Ricorda un po' Gasparri, insomma, che esiste per dare il nome all'omonima legge che non ha neanche letto, oltre che per immettere anidride carbonica, urea e stercobilina nell'ambiente.
O ancora di più ricorda quell'altro, ridicolo ominide di utilità infima ma la cui infiammazione ha condannato un paese dal sistema immunitario marcio alle brutture edilizie con Edilnord, al rincoglionimento delle menti e delle coscienze con Mediaset e a quasi vent'anni di... bah, basta, ma li sconteremo per forse altrettanti. Tanto può una caccola in un organismo, se non incontra opposizione.
Art attack?
Ma io mica c'ho Veltroni e Bersani addosso. Perintanto, il fisioterapista s'è divertito con un po' di bricolage, che ora va tanto, so' ragazzi. Poi n'approfitto per riposare un po' e con la corsa se ne riparla a' primi di dicembre, che il governo tecnico va bene solo a breve scadenza, lo diceva qualcuno che ora non rammento bene...



martedì 25 ottobre 2011

A signo', so' 178 e 55... che faccio, lascio?

Si sarà capito che non si parla di grammi di prosciutto o di pecorino pepato.
Si tratta ovviamente di minuti, e lasciare la cifra intatta sulla bilancia è quantomai dolce...
Ma andiamo per ordine, come fa il governo che prima butta 20 miliardi anticipati per spedire il pomodoropachino a Lione trapanando le Alpi, e poi taglia sanità e pensioni.
Domenica 23 è il giorno della Maratona di Lucca. Mi reco in loco (colà) il giorno prima, perché la mattina stessa col treno arriverei troppo preciso, e sono allergico ai sedili dell'automobili. Ci arrivo anche un po' scettico perché murato da due giorni di raffreddore peso. Comunque domenica mattina mi sento meglio, e mi schiero speranzoso al via. Intanto, gli iscritti sono 800 e quindi mi metto agevolmente davanti, e avendo fatto fino ad ora solo maratone da 10000 e più partenti non è poca cosa. Sentire lo sparo e mettersi subito in moto, senza dover aspettare secondi interminabili (o minuti, ben quattro, la prima volta) è proprio una goduria.
I primi quattro chilometri si corrono sul viale costruito sopra le antiche mura della città che, ci dice wiki, sono l'unico esempio europeo di mura con fortificazione alla moderna perfettamente conservate, onde il D'Annunzio chiamava Lucca città "dall'arborato cerchio". E il panorama della città e dei dintorni di cui si gode da lassù, ora che siamo ancora freschi non è niente male. Ma a tutto ciò è insensibile il podista, che solo nota che nel secondo e terzo chilometro i Pace-maker delle 3 ore sono andati 4 secondi più veloce del dovuto.
Ma rilassatevi, che ce n'avrete da lamentarvi da qui alla fine.
Al quarto si scende dalle mura, si attraversa l'interno della città per uscire attraverso Porta san Jacopo, sul lato nord. Il resto del percorso è presto detto: ci si perde attraverso le frazioni e i comuni limitrofi, rientrando sulle mura per un ulteriore giro in senso opposto al precedente al trentottesimo chilometro, prima di gettarsi sull'arrivo di Piazza San Michele su un lastricato fra i più ignoranti mai visti. Per i dettagli, qui sotto (per i più duri) c'è scritto "visualizza dettagli".


Fino al settimo son rimasto coi Pacemaker. Poi piano piano mi sono avvantaggiato, fino a passare alla mezza in 1 ora 28' 55". Tutto bene fino al trentesimo, sempre sui 4'10-12 al chilometro. Al trentesimo son riuscito a bucare il ristoro ("qui acqua, sali e the più avantiiiiiii". Una sega. Io 'un l'ho visti, malidetto chi ti còce ir pane! ma è segno che iniziavo a esser cotto io). Ecco, qui ho iniziato ad aver paura dei crampi, tanto che al trentacinquesimo mi son strafogato di tutto, rischiando di vomitare (anche perché c'erano i sali al mango. Al mango! facciamoli al peperone sennò, eh?).
E proprio qui sono iniziati i dolori. Un bel sottopassaggio ripido al trentasettesimo ci voleva proprio. Ma ormai siamo in città, vedo le mura, e penso al muro che sta per cadere, quello delle tre ore, e mi stupisco di non essere tanto contento per quello, quanto per aver corso fino a quel momento esattamente come volevo.
Ma ancora non è finita, le gambe imballate son lì a ricordarmelo. Risalgo sulle mura, con una curva a gomito (e un pilone di pietra su cui rischio di sfiocinarmi) che mi dà l'opportunità di guardare dietro, con sgomento vedo i pacemaker a non più di trenta secondi. Faccio due conti febbrili: sono loro in netto anticipo, niente paura. E torna anche comodo: per me che ormai vado 10-15 secondi al km più piano del dovuto, è un piacere fare l'ultimo km e mezzo in scia al primo pacemaker. Chiudo come da titolo in 2 ore 58' 55" e, dopo gli abbracci e le strette di mano di rito, mi fermo lì per un po' a guardare i secondi scorrere sul tabellone, finché la cifra 3 non compare, nel conto delle ore.
T'ho visto da dietro, stavolta.  :-))))

Tra un mese si dovrebbe replicare a Firenze. Bisognerà trovare un nuovo obiettivo. Ma già, l'importante è aver corso come si voleva. O no?


 

martedì 18 ottobre 2011

La fine del mondo e altri animali

Non voglio parlare di quello che è successo sabato a Roma, non è quella la fine del mondo del titolo.
Nè voglio più sentir parlare di postfascisti che vietano i cortei per un mese (bella mossa davvero), o di quell'altro che vuole una nuova legge Reale, ed è fra i meno peggio che c'è a giro.
Preferisco parlare di corse. 
Domenica 23 ottobre sarò alla Maratona di Lucca , gara relativamente nuova visto che è alla terza edizione. Il percorso è interessante, con i primi quattro chilometri e gli ultimi quattro sull'anello delle splendide mura della città. Nel mezzo tanti chilometri, forse noiosi, a spasso tra le frazioni, ma almeno il percorso è piatto come l'EEG di un sottosegretario.
Non corro una maratona da quasi un anno, da quel disgraziato giorno a Firenze nel novembre scorso, quando c'erano cinque gradi e una pioggia battente.
Il meteo sembra reggerà (e qui prudono gli epididimi), e l'abitudine a correre col caldo degli ultimi mesi tornerà utile.
Come l'anno scorso, l'obiettivo sarà correre in 179 minuti.

Ora, qualche nube si profila all'orizzonte.
Sembra infatti probabbboli che al 23 ottobre 'un ci si arrivi proprio.
Lo dice uno che (pare) lo sapeva, il guru dei sympatici teocon, l'attendibile Harold Camping, qui sotto nella foto ANSA/Josaphat.
"Non è una basetta, è il mio unico assone, 'cazzo guardate?"
Il giovane virgulto, dopo il recente ictus, alza il dito sbagliato e invece di sbadigliare 12 volte in faccia al preg.mo premier come dioPo comanda brandisce i Principia Mathematica di Russell (che mostra orgogliosamente in foto) e prevede matematicamente la fine del mondo per il prossimo 21 ottobre, in barba ai miei 3 mesi e quasi  1000 km di preparazione.
Non c'è più religione.
Scientifico il metodo usato per la infallibile profezia, potesse stiantare prima (di fumo passivo, o di malocchio) chi non ci crede: "moltiplicare due volte tra loro i numeri sacri 5, 10 e 17, ottenendo 722.500, il numero di giorni dalla crocifissione di Gesù, avvenuta il 1 aprile del 33 dopo la nascita del medesimo spett.le figlio del principale".

Oh, ho fatto anch'io così. Scherzavo, non ho corso neanche un km negli ultimi 3 mesi. Ho invece anch'io brandito il coso, l'ultimo teorema di Fermat. Poi l'ho posato, e mi son munito di calcolatrice. E ho calcolato il tempo che farò indubitabilmente domenica. Ho moltiplicato nove (il numero di film thriller/horror diretti da Dario Argento prima di rincoglionire), per centotre (che è un numero felice, anche se è un numero primo, ma mi ha assicurato che non si sente solo, alla faccia di Giordano), per otto (che non solo è uguale alla radice di otto al quadrato, ma è anche un numero fortunato), ottenendo settemilaquattrocentosedici secondi, ovvero 2ore 03' 36", nuovo primato del mondo.
Se s'arriva a domenica, ho qualche scians.

Nel (meraviglioso!) video, la creazione dell'uomo, seimila anni fa, secondo più secondo meno.
Oh, lo dicono i Genesis, nel primo album, quindi.

mercoledì 5 ottobre 2011

SENZA PAROLE. Letteralmente

La stavo cercando, stamani.
Una parola. Una spiegazione.
Ecco quello che ho trovato.
Ne usciremo prima o poi, eh.
Due più due farà sempre quattro.

giovedì 29 settembre 2011

Compie 75 anni, vuoi negargli una leggina ad personam?

29 settembre, compleanno di quel rudere che si fa chiamare PresDelCons.
Il regalo che vuole farsi a spese di tutto il paese è la legge bavaglio, o legge sulle intercettazioni, o come la si vuol chiamare, resta il fatto che è l'ennesimo tentativo di piegare il potere legislativo all'interesse di pochi.
Riprende così oggi alla Camera la discussione sul ddl intercettazioni, contenente il famigerato comma 29 dell'articolo 1, la cosiddetta norma ammazza-blog. Perché si chiami così e le conseguenze nefaste che comporterebbe è esaurientemente spiegato qui.
Roba da cazzotti nelle gengive ad libitum.
Insomma, ci riprovano ancora questi bastardi, come scrive giustamente Alberto.
Qui la principale iniziativa di protesta, oggi pomeriggio alle 15 in piazza del Pantheon a Roma.
Intanto, anche ieri la Camera ha dato prova di che pasta è fatta: bocciata la mozione di sfiducia al ministro Romano, rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

"in regime democratico è meno da temersi l'eventualità di una condotta politica irrazionale. E' quasi impossibile, difatti, che la maggioranza, in una assemblea di grandi proporzioni, si metta d'accordo nel prendere una decisione assurda".
Baruch Spinoza, Trattato teologico-politico, Cap. XVI.
E' quel QUASI, che ci frega. Da tempo ormai immemorabile.

giovedì 22 settembre 2011

Nuovissimo Percorso Maratona di Firenze

Dopo la vera rivoluzione operata dagli organizzatori lo scorso anno, la Firenze Marathon cambia nuovamente volto per  l'edizione numero 28, che andrà in scena il prossimo 27 novembre. Stavolta i cambiamenti sono più contenuti, ma inseriscono novità importanti.
L'anno scorso mi ero impegnato in una sfiancante ma divertentissima (per me, non nel risultato mi sa) descrizione dettagliata del percorso, in otto parti, che si può ritrovare qui:


Il nuovo percorso è lo stesso per quaranta quarantaduesimi. In sostanza, spariscono i due chilometri iniziali, e ne vengono inseriti altrettanti tra l'undicesimo e il tredicesimo chilometro, pe' fa' pari.
Cambia così la sede di partenza, che non è più quella (piuttosto angusta in verità) di Viale Michelangelo, sotto l'omonimo Piazzale, ma viene spostata due chilometri più giù, con l'eliminazione dal percorso del suggestivo ma strettino Viale dei Colli. Si evita così di partire in discesa, il che rende la gara più regolare e aderente ai regolamenti e soprattutto toglie una notevole fonte di stress per le gambe.
Si parte così in fondo ai Viali di Circonvallazione, sul Lungarno Pecori Giraldi.
Il luogo è certamente meno suggestivo, ma siamo forse nel punto con la sede stradale più larga dell'intera Firenze; la larghezza è almeno pari a quella dei Fori Imperiali romani, per capirsi. La linea di partenza sarà collocata dov'è il segnapunto in foto; ci si infila subito su Viale della Giovine Italia, larghissimo anch'esso (decisamente più del Viale Michelangelo dove c'era veramente da fare a cazzotti), così anche chi parte dietro può mettersi in moto abbastanza rapidamente.
Il percorso risulta così completamente piatto e veloce:
Nella descrizione fatta da me l'anno scorso, sparisce così la prima parte, che descriveva per l'appunto la partenza e i primi due chilometri.
Il Parco all'inizio di Viale dell'Indiano

I due chilometri mancanti vengono recuperati all'interno del Parco delle Cascine (vedi quarta parte del vecchio Percorso). Qui, nel corso del dodicesimo chilometro (l'anno scorso era il quattordicesimo), giunti in Piazzale Kennedy provenienti da Viale della Catena invece di svoltare a destra si prosegue dritti su Viale dell'Indiano, si svolta poi a destra su Viale del Pegaso e di nuovo a destra su Viale dell'Areonautica, dove si incrocia parte del gruppo che sta percorrendo il nono chilometro in senso opposto.
Si torna così a Piazzale Kennedy e si imbocca Viale degli Olmi mentre si sta per completare il quattordicesimo chilometro, rientrando nel percorso originale.

Via, ora tutti a iscriversi

Sotto, un celebre spettacolo registrato alle Cascine, quando qualcuno era ancora lui. 1983.

martedì 20 settembre 2011

PORTA PIA

Centoquarantun'anni, ma la superstizione la fa ancora da padrona.
Insieme agli abiti sobri.