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mercoledì 6 ottobre 2010

Torna a Consulta la legge 40/2004

Secondo un lancio Ansa di pochi minuti fa torna al vaglio della Corte Costituzionale la legge sulla procreazione medicalmente assistita, perlomeno la parte sulla fecondazione eterologa. Il dubbio di costituzionalità è stato presentato dal Tribunale Civile di Firenze, su richiesta dell'associazione luca coscioni a cui si era rivolta una coppia.
A pochi giorni dal conferimento del Nobel per la medicina a Robert Edwards questa è veramente una splendida notizia.
Speriamo che la Corte faccia ammodino stavolta.

Ovviamente con la prontezza del coguaro già i primi avoltoi si gettano sul piatto, nelle fattezze di Eugenia Roccella, che già aveva definito Edwards "eticamente ambiguo" e ora parla di "ritorno al Far West".

Prenderò sul serio la Roccella quando la vedrò vestita così in un manifesto con scritto "wanted".

martedì 5 ottobre 2010

A Stoccolma, il Nobel. A Roma, sarebbe un fuori-legge (40)

Nel febbraio 2004 un parlamento in anestesia totale partorisce un delirio in materia di procreazione medicalmente assistita, una legge medievale che proibisce la fecondazione eterologa, vieta la diagnosi preimpianto, la crioconservazione degli embrioni, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, comprese quelle ottenute da embrioni sovrannumerari destinati ad essere eliminati (evidente segnale di schizofrenia legislativa).

L'anno successivo una coalizione formata da radicali, associazione Luca Coscioni, ds, sdi, prc promuove la parziale abrogazione della legge tramite 4 referendum.
Si assiste quindi al vile sabotaggio dei referendum: prima la Corte Costituzionale boccia il referendum che chiede l'abrogazione dell'intera legge, quindi si svolge una sistematica campagna mediatica volta a generare confusione e a favorire - e giustificare - l'astensionismo.
Che è quello che si verifica: solo il 26% degli aventi diritto si reca alle urne.

Mentre in Italia si proiettano con repliche ininterrotte i sequel di questo film horror, arriva la notizia del conferimento del Nobel per la medicina a Robert Edwards, il "padre" della fecondazione in vitro.
Mentre per l'Accademia di Stoccolma “I suoi risultati hanno reso possibile la cura dell’infertilità” e rappresentano una pietra miliare della medicina, si registrano vivi vaneggiamenti dalle parti di uno staterello posto oltretevere, per bocca del presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Ignacio Carrasco de Paula secondo il quale senza Edwards non ci sarebbe il mecato nero degli ovociti, senza Edwards non ci sarebbero vagonate di congelatori traboccanti di embrioni in tutto il mondo, e "senza Edwards non ci sarebbe l’attuale stato confusionale della procreazione assistita con situazioni incomprensibili come figli nati da nonne o mamme in affitto".

Insomma, come dire che la responsabilità di tutti i suicidi per impiccagione è di chi ha inventato la corda.