Nel febbraio 2004 un parlamento in anestesia totale partorisce un delirio in materia di procreazione medicalmente assistita, una legge medievale che proibisce la fecondazione eterologa, vieta la diagnosi preimpianto, la crioconservazione degli embrioni, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, comprese quelle ottenute da embrioni sovrannumerari destinati ad essere eliminati (evidente segnale di schizofrenia legislativa).
L'anno successivo una coalizione formata da radicali, associazione Luca Coscioni, ds, sdi, prc promuove la parziale abrogazione della legge tramite 4 referendum.
Si assiste quindi al vile sabotaggio dei referendum: prima la Corte Costituzionale boccia il referendum che chiede l'abrogazione dell'intera legge, quindi si svolge una sistematica campagna mediatica volta a generare confusione e a favorire - e giustificare - l'astensionismo.
Che è quello che si verifica: solo il 26% degli aventi diritto si reca alle urne.
Mentre in Italia si proiettano con repliche ininterrotte i sequel di questo film horror, arriva la notizia del conferimento del Nobel per la medicina a Robert Edwards, il "padre" della fecondazione in vitro.
Mentre per l'Accademia di Stoccolma “I suoi risultati hanno reso possibile la cura dell’infertilità” e rappresentano una pietra miliare della medicina, si registrano vivi vaneggiamenti dalle parti di uno staterello posto oltretevere, per bocca del presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Ignacio Carrasco de Paula secondo il quale senza Edwards non ci sarebbe il mecato nero degli ovociti, senza Edwards non ci sarebbero vagonate di congelatori traboccanti di embrioni in tutto il mondo, e "senza Edwards non ci sarebbe l’attuale stato confusionale della procreazione assistita con situazioni incomprensibili come figli nati da nonne o mamme in affitto".
Insomma, come dire che la responsabilità di tutti i suicidi per impiccagione è di chi ha inventato la corda.
... e corro, e correrò. Correre, una passione autentica. "Lo stolto cerca la felicità lontano, il saggio la coltiva sotto i propri piedi". J.Oppenheim
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martedì 5 ottobre 2010
A Stoccolma, il Nobel. A Roma, sarebbe un fuori-legge (40)
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giovedì 30 settembre 2010
oppio dei popoli
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web runner
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10:52
Leggo nel sito dell'UAAR che una recente ricerca del PEW Forum on Religion And Public Life ha rivelato che gli atei americani ne sanno più sulla religione dei credenti di qualsiasi confessione.
Spesso i credenti non conoscono i fondamenti del loro stesso credo.
Ad esempio, quasi la metà dei cattolici non sa cosa sia la transustanziazione, e non conosce quindi o non capisce il significato che il rito dell'eucaristia riveste per la setta di cui fanno parte.
A me stupisce l'altra metà, quella che conosce questo e altri simpatici e innovativi assunti. E rimane seria.
Spesso i credenti non conoscono i fondamenti del loro stesso credo.
Ad esempio, quasi la metà dei cattolici non sa cosa sia la transustanziazione, e non conosce quindi o non capisce il significato che il rito dell'eucaristia riveste per la setta di cui fanno parte.
A me stupisce l'altra metà, quella che conosce questo e altri simpatici e innovativi assunti. E rimane seria.
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