Sono sempre più convinto che, nell'ipotesi (al momento assurda, ma chissà) di trovare insostenibile il continuare a vivere, per qualsivoglia motivo, me ne andrei anch'io in Svizzera, dove non sei un criminale se pensi di poter decidere della tua vita. E dove il suicidio assistito è normale, umana prassi, se pur con tutte le precauzioni del caso.
Magari vorrei avere accanto qualcuno cui voglio bene, con cui bere un ultimo bicchiere (o magari farmelo iniettare in vena), invece che un qualsiasi medico, magari pure obiettore.
E poi le ceneri le farei riportare indietro, e spargere sugli argini dell'Arno.
Ciao, Lucio.
Numero 1 - 28 aprile 1971 |