E dove vuoi andare una domenica mattina che cade misticamente in un giorno libero, gocciolante come un lama e con la gola color vomitodibriao, se non a fare una bella mezza maratona?
A questo giro un migliaio di persone è ospite di un grande italiano. E mai la parola ospite fu usata più appropriatamente, visto che il paese di Torre del Lago deve la sua fama proprio al grande Giacomo Puccini, che vi si trasferì da Lucca nel 1891 e lo elesse a suo rifugio, componendovi la maggior parte dei suoi capolavori. Così Puccini descriveva il borgo:
"Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, «turris eburnea», «vas spirituale», reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali (sì, proprio CIGNALI), lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere (scopaiole?). Padule immenso. Tramonti lussuruosi e straordinari. Aria maccherona d'estate, splendida di primavera e di autunno. Vento dominante, di estate il maestrale, d'inverno il grecale o il libeccio. Oltre i 120 abitanti sopradetti, i canali navigabili e le troglodite capanne di falasco, ci sono diverse folaghe, fischioni, tuffetti e mestoloni, certo più intelligenti degli abitanti, perché difficili ad accostarsi".
Ed è proprio il vento da nord-est a caratterizzare la gara, risparmiata per quasi tutta la durata da una pioggia che invece sembrava inevitabile. Vento gelido che si è fatto sentire, contrario abbestia, soprattutto negli ultimi 5 chilometri.Che gelida manina....
La partenza è sullo sfondo del Lago di Massaciuccoli, famoso - guarda un po' - per aver ospitato le battute di caccia del maestro; sulla riva sorge il Belvedere Puccini (tu guarda le omonimie) con Villa Puccini, oggi Museo Villa Puccini.
Inspiegabilmente alle dieci in punto partono le note dell'Inno di Mameli (boh) e a seguire finalmente il Nessun Dorma.
Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di
speranza...
Non c'è tempo di sentire il resto. Un bieco burocrate, assessore di non so che, sillaba un conto alla rovescia, finché.... gong! Chi quel gong percuoterà
apparire la vedrà.
[...]
Dolci amanti, avanti, avanti!
Quando rangola il gong
gongola il boia.
Ed è certamente un vento boia che accoglie il gruppo. Nella prima parte è perlopiù trasversale, quindi sopportabile. Si percorre ammucchiati il viale principale, che con sforzo di fantasia chiameremo col suo nome, viale Giacomo Puccini, sul quale con un'ernia al cervello di fantasia degli urbanisti lucchesi si affacciano via Turandot, via Boheme, via Tosca.Il frastuono del gruppo compatto è... celestiale.
Ho udito i lesti
passi ed un fruscio di vesti...
Il percorso è raccontato di volata: una serie di estenuanti rettilinei, che un se ne vede la fine, prima sul viale Puccini, poi sul lunghissimo viale dei Tigli verso il porto di Viareggio, percorso nei due sensi: si ha il modo così di godersi il passaggio dei primi, anche se in queste gare il copione è più o meno sempre lo stesso: c'è il gruppetto dei keniani, poi viene il gruppetto dei marocchini con gli italiani più forti, poi noialtri brodi alla spicciolata. Il ritorno sul viale dei Tigli è in leggerissima, snervante salita.
Vissi d'arte, vissi d'amore...
Concluso il viale siamo ormai al quattordicesimo chilometro. Si va verso il lungomare, e al sedicesimo il giro di boa introduce gli ultimi lunghissimi, infernali chilometri controvento.
Braveggia, urla! - T'affretta
a palesarmi il fondo
dell'alma ria!
Va'! - Moribondo,
il capestro t'aspetta!
La mia gara: primi dieci chilometri ottimi, passaggio ai 5 in 19'21", ai 10 in 38'52". Tenuta sul tratto in leggera salita e passaggio ai 15 in 58'36". Da qui, coltello tra i denti fino all'arrivo con il ventunesimo in 3'49".Alla fine 61° su 724 classificati in 1ora 23'13", media 3'56"/km.
Dilegua, o notte!
Ora febbricito, ma sono soddisfatto, perché è venuta una bella gara in condizioni difficili (ambientali) e precarie (mie). E perché lo sport è sempre una bella metafora della vita, si lotta e si vince con se stessi.
E un vedo l'ora di farne un'altra.
Tramontate, stelle.
Questo video e il pezzo c'entrano poco con la gara, tranne ovviamente il riferimento a Puccini, ma il pezzo è talmente bello che ce lo incastro lo stesso.